Joanna Wolosz, chi è la campionessa polacca dell’Imoco che colleziona trofei e odia il traffico italiano
Joanna Wolosz, chi è la campionessa polacca dell’Imoco che colleziona trofei e odia il traffico italiano Joanna Wolosz: l'alzatrice polacca dell'Imoco
Oltre ad essere una delle più forti alzatrici in circolazione, Joanna Wolosz è tra le pallavoliste più vincenti della nostra serie A1.
Scopriamo qualcosa in più sulla campionessa polacca dell’Imoco.
Gli inizi in patria di Joanna Wolosz
La carriera di Joanna Wołosz inizia nel 2005 nelle giovanili del Elblag, compagine della città dove è nata il 7 aprile del 1990.
La sua altezza, in età adolescenziale, è intorno ai 159 centimetri e questo la porta a cimentarsi nel ruolo di alzatrice.
Dopo circa tre anni nelle categorie minori, il talento della pallavolista è evidente a tutti e arriva l’esordio con la maglia del Gedania Sportowi, club che le dà la possibilità di giocare nella Liga Siatkowki Kobiet. La massima divisione polacca diventa così la casa della centrale che negli anni successivi difende i colori di altre due squadre; Gwardia Wroklav e BKS.
L’arrivo in Italia, la nostalgia della Polonia e la consacrazione con Imoco
Nel 2013, quando i centimetri sfiorano quota 184, Joanna arriva in Italia per una nuova esperienza al Busto Arsizio in serie A1 e anche se la nostalgia di casa la riporta in Polonia l’anno seguente per militare tra le fila del Chemik Police, squadra con la quale vince due scudetti e tre coppe nazionali, nel 2017 ritorna definitivamente nel bel paese dove firma con l’Imoco.
La squadra di Conegliano le regala le migliori vittorie, infatti, insieme alle nuove compagne, la polacca si aggiudica ben cinque scudetti e altrettante Super Coppe Italiane, quattro Coppe Italia e due Mondiali per Club. Un insieme di trionfi, che oltre ad arricchire la personale bacheca, la consacrano come una delle migliori e più vincenti alzatrici a livello mondiale.
Il legame con il bel paese, l’amore per il cibo e l’odio per il traffico
Sin dal suo arrivo in Italia, la giocatrice ha dichiarato di essersi trovata molto bene nel nostro paese e di aver ricevuto un’accoglienza molto calorosa sia a Busto, sia a Conegliano.
In una dichiarazione di qualche anno fa aveva dichiarato di amare molto il nostro cibo, ma di odiare il traffico e la guida della maggior parte degli italiani:
“Beh, ovviamente amo il cibo. Non voglio rispondere come tutti dicendo la pasta o la pizza perché nella cucina italiana ci sono tante cose buone come lo gnocco fritto. Ultimamente, però, sto iniziando ad apprezzare molto i piatti di pesce.
Non ho niente di particolare che non sopporto a parte la guida spericolata di quasi tutti gli italiani e il traffico noioso”.
Le passioni oltre il volley: Instagram e la musica
In un’intervista di qualche tempo fa, la giocatrice ha parlato di sé a tutto tondo, raccontando come ama passare il poco tempo libero lontano dai palazzetti e, nonostante il suo profilo Instagram sia pieno di foto legate alla sua professione, ha confessato l’amore per la tastiera, strumento musicale che ha iniziato ad usare nel difficile periodo del covid
“Essere chiusi in casa non è poi così male, due giorni fa ho suonato la tastiera. È stata la prima volta, non ho mai preso una lezione. Questa nostra nuova vita ci permette di scoprire nuovi interessi, nuovi obiettivi. Sono stata a suonare la tastiera come una pazza, non sono neanche brava a farlo ma il tempo passa molto velocemente. Il primo giorno, mi sono seduta alle 21 e mi sono alzata all’una del mattino, ma solo perché pc e telefono si erano spenti ed ero in una “trance” da non avere neanche la voglia di alzarmi a cercare il caricatore. Quando torneremo alla normalità, mi propongo come musicista ai matrimoni!”
Queste le parole della campionessa ai tempi della pandemia. La chiusa scherzosa, relativa ai matrimoni, dimostra la tanta autoironia, cosa che non guasta mai, soprattutto quando si raggiungono importanti livelli di successo.