Myriam Sylla, la capitana azzurra che ama i nonni e combatte il razzismo
Myriam Sylla, la capitana azzurra che ama i nonni e combatte il razzismo Myriam Sylla
Implacabile quando schiaccia a rete, capitana e punto di riferimento per le compagne dell’Italvolley femminile, Myriam Sylla è anche una nipote affezionata ai nonni e una ragazza piena di passioni lontana dai palazzetti. Scopriamo qualcosa di più sulla guerriera che lotta dentro e fuori dal campo.
Myriam Sylla: le origini, Palermo, i genitori
Classe 1995, Myriam Fatime Sylla è nata a Palermo, città dove rimane fino all’età di 14 anni con i genitori ivoriani; mamma Salimata e papà Abdoulaye. I due hanno avuto la possibilità di far nascere Myriam nel sud Italia grazie all’alloggio e il lavoro offerto da Paolo e Maria, due coniugi cinquantenni che sono diventati, successivamente, due veri e propri nonni adottivi della piccola.
La futura campionessa, nei circa dieci anni trascorsi in Sicilia, assorbe totalmente la cultura popolare del capoluogo e cresce tra passeggiate al mercato di Ballarò, le lunghe giornate sulle spiagge di Mondello, tra sole, tanto cibo e le amicizie dei coetanei. I suoi 181 centimetri d'altezza la portano ad avvicinarsi presto al volley, dopo aver provato il basket e l'atletica.
I primi passi sotto rete fino alla fascia di capitana della nazionale
Myryam entra nel mondo della pallavolo nel 2010, anno in cui raggiunge i genitori a Valgreghentino, un piccolo comune in provincia di Lecco dove i due si erano trasferiti per motivi di lavoro.
È nel nord Italia che la giocatrice colleziona le esperienze sportive più formative; Grenta, Olginate, Amatori, Orago, fino ad arrivare all’esordio in Serie A con la casacca di Villa Cortese. Il primo snodo importante della carriera arriva nel 2013 quando a chiamare è Bergamo che tessera Myriam e se la tiene stretta per 5 anni, periodo reso speciale dal trionfo nell’edizione della coppa Italia del 2015-16.
Nello stesso anno, la vetrina bergamasca le permette anche di ricevere la prima chiamata in nazionale maggiore. La palermitana non si ferma più e nel 2018 firma con Conegliano e diventa una delle colonne portanti di una super squadra, nella quale, tra le altre, conosce e stringe un bellissimo rapporto con Paola Egonu. Dal 2021 è capitana dell’Italvolley femminile.
La battaglia al razzismo, l’amicizia speciale con Paola Egonu
Fiera ed orgogliosa delle sue origini, la pallavolista ha sempre lottato per difendere tutte le vittime di razzismo e spesso si è ritrovata a prendere parte ad importanti manifestazioni attraverso il web o la vita reale.
Un altro tema a cuore di Myriam è la battaglia contro la violenza sulle donne, per la quale si è sempre esposta in prima persona mettendoci la faccia a difesa delle donne più fragili.
Il rapporto speciale creatosi con Paola Egonu è stato rafforzato anche dal fatto che entrambe le giocatrici hanno organi africane e in molte occasioni si sono fatte forza a vicenda per superare momenti complicati. Alle due atlete è bastato uno sguardo complice per capirsi e immedesimarsi l'una nella vita dell'altra.
La vita lontana dal volley, passioni e fidanzato
"A volte mi dimentico che esiste un’altra Myriam che non è solo quella della palestra, una gran giocherellona, simpatica che ama guardare serie tv, film, ascoltare musica o andare a ballare” queste le dichiarazioni di Sylla che dimostrano tutte le sue passioni oltre il volley. Sui social, sono tante le foto in cui la ventottenne mostra orgogliosa il tanto tempo passato con le amiche le foto che ritraggono insieme al cestista Alessandro Cappelletti, fidanzato e punto di riferimento della schiacciatrice.