Atletica: Larissa Iapichino, le lacrime di gioventù della campionessa

Atletica: Larissa Iapichino, le lacrime di gioventù della campionessa Larissa Iapichino arriva a 6 centimetri dal podio ai mondiali di Budapest

Atletica: Larissa Iapichino, le lacrime di gioventù della campionessa

 

 

Larissa Iapichino ha conquistato il quinto posto nella finale di salto in lungo ai Mondiali di atletica di Budapest e con un salto di 6.82 è arrivata a soli 6 centimetri dalla medaglia di bronzo. La lunghista azzurra si è piazzata alle spalle dell’americana Tara Davis Woodhall (argento 6,91) e della romena Alina Rotaru (bronzo, 6,88). La medaglia d’oro è andata alla strepitosa campionessa serba Ivana Vuleta Spanovic che ha dominato la competizione con 7,14 e dopo aver trionfato si è resa protagonista di un bellissimo abbraccio di consolazione nei confronti di Larissa, avversaria in pista e allo stesso tempo grande amica al di fuori delle competizioni. 
Un quinto posto che rappresenterebbe un buonissimo risultato per molte atlete, specialmente se ventenni, ma non per Larissa che da quando ha iniziato a calcare le piste ha dovuto fare i conti con il pesante cognome ereditato dalla mamma, la campionessa italo-britannica Fiona May, e dal papà Gianni Iapichino, altista e attuale allenatore della giovane. Un’eredità che le ha regalato i geni da campionessa ma che allo stesso tempo l’ha sottoposta alla pesante pressione del “dover vincere” che non è sempre agevole da gestire.  
Al termine dei suoi sei tentativi di salto, la figlia d’arte è scoppiata in un pianto liberatorio e si è assunta tutte le responsabilità per non aver raggiunto il podio: 
“Non sono riuscita a trattenere le lacrime perché so di aver voluto strafare, e così facendo sono incappata in una serie di errori nel momento sbagliato. Non ho ricercato quello che ho sempre fatto in questi mesi, e sbagliare la gara più importante dell’anno è certamente una colpa. Provo un dispiacere enorme, ma non posso fare altro che accettare questo verdetto e imparare dai miei errori”. 
Un analisi che dimostra la maturità della giovane toscana, che probabilmente dovrebbe riflettere proprio su quei due numeri che ha stampati sulla carta d’identità. Alla sua età è stata già capace di laurearsi campionessa europea under 20, di aggiudicarsi i record mondiale indoor con 6,91 m e del record italiano indoor assoluto con 6,97 m.  
Risultati importanti che hanno mostrato al mondo intero il suo talento, sin dall’inizio della carriera all’età di 16 anni, e che ora la proiettano verso un futuro roseo nonostante il mancato podio ungherese. 
Se è vero che sbagliando s’impara, noi di ViXXen siamo già pronti a tifare azzurro alle Olimpiadi di Parigi 2024 e auguriamo a Larissa di vincere, gioire e sbalordire, ma soprattutto di divertirsi inseguendo ciò che ama, mettendo al primo posto la propria persona e non il nome che porta. 

 

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