Fondazione Milan per le ragazze del Pakistan
Fondazione Milan per le ragazze del Pakistan
La Fondazione Milan è impegnata da vent'anni nel supportare i giovani attraverso progetti e iniziative che utilizzano lo sport come mezzo per promuovere un cambiamento positivo nella società, sia in Italia che nel resto del mondo. Questo impegno dimostra la volontà di investire nelle nuove generazioni, offrendo loro opportunità di crescita e sviluppo attraverso l'attività sportiva. L'obiettivo principale è quello di favorire l'inclusione sociale, l'educazione e la formazione, incoraggiando valori come il fair play, la solidarietà e il rispetto reciproco.
Il progetto "A Goal to Dream" è un'iniziativa promossa da PPG Sports, L'ORMA e AL2Sport per aiutare oltre 50 ragazze della Yasin Valley, una zona situata nel nord del Pakistan, a realizzare il loro sogno di giocare a calcio. La charity rossonera ha deciso di offrire il suo supporto a questa iniziativa con l'obiettivo di offrire molto di più alle ragazze coinvolte.
Grazie a questo progetto, le ragazze avranno l'opportunità di sviluppare le loro abilità calcistiche e di partecipare a tornei locali e nazionali, ma non è tutto: il progetto mira anche a fornire loro un supporto educativo, sanitario e sociale. Saranno organizzati corsi di alfabetizzazione, sessioni di sensibilizzazione sulla salute e sul benessere, nonché attività per promuovere l'empowerment delle ragazze.
La charity rossonera è entusiasta di poter contribuire a questo progetto che offre alle ragazze della Yasin Valley una speranza e un futuro migliore. Il calcio può essere uno strumento potente per promuovere l'inclusione sociale e l'uguaglianza di genere, e questa iniziativa dimostra come lo sport possa fare la differenza nella vita delle persone.
La creazione di un nuovo luogo dedicato allo sport e all'aggregazione rappresenta un'opportunità importante per le ragazze pakistane. Non solo potranno praticare sport in un ambiente sicuro e inclusivo, ma avranno anche la possibilità di partecipare a diverse attività formative. Inoltre, l'organizzazione di tornei e eventi di sensibilizzazione sull'importanza della parità di genere e dell'empowerment femminile nello sport contribuirà a promuovere un messaggio positivo e a incoraggiare la partecipazione delle ragazze.
Il documentario "A Goal to Dream" racconta la storia di un gruppo di ragazze pakistane che vivono nell'area al confine con Afghanistan e Tagikistan. Queste ragazze si trovano ad affrontare quotidianamente un sistema ricco di pregiudizi che limita notevolmente la loro libertà nello sport e nella società in generale. Lo start del progetto si è svolto presso la Casa della Memoria di Milano, con la proiezione del documentario.
L'evento ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti come la calciatrice Giulia Semplici della Prima Squadra dell'AC Milan. Giulia è stata la prima calciatrice a completare l'intero percorso nel settore giovanile del Milan, prima di esordire in massima serie. Durante l'evento si è discusso dell'evoluzione del movimento calcistico italiano e del valore dello sport che va ben oltre la prestazione sul campo.
Rocco Giorgianni,Segretario Generale di Fondazione Milan, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di estendere il nostro impegno per l’empowerment femminile attraverso il progetto “A Goal to Dream,” donando a più di 50 ragazze la possibilità di sognare in grande. Questa iniziativa testimonia ancora una volta come lo sport possa trascendere i limiti del terreno di gioco e avere un impatto concreto nelle vite delle persone, contribuendo a un vero cambiamento culturale”.
Paolo Menescardi, Amministratore de L’ORMA, eLuca Amadessi,co-fondatore di AL2Sport: “La nostra volontà è quella di dare voce alle ragazze della Yasin Valley, che stanno lottando ogni giorno con passione e sacrificio per poter giocare a calcio nelle remote aree del nord del Pakistan. La pratica sportiva è il mezzo per ottenere un riscatto sociale e, anche grazie al prezioso contributo di Fondazione Milan, vogliamo garantire alle ragazze un supporto per trasformare i loro sogni in realtà, pure quando sembrano irrealizzabili”.