Grandissima e sfortunata Italia, raggiunta al 96esimo
Grandissima e sfortunata Italia, raggiunta al 96esimo
Solo il 29 luglio scorso stavamo parlando di una manita della Svezia che rifilava 5 gol ad un Italia spaesata e insicura nel Mondiale australiano, testimonianza di un divario enorme..
Oggi, con grande sorpresa, ma nemmeno tanta dopo la prestazione contro la Spagna Campione del Mondo, le Azzurre devono solo rammaricarsi per la sfortuna e una punizione data con molta generosità dalla direttrice di gara al 96esimo, dalla quale scaturiva il pareggio svedese.
Peccato perché l'Italia di Soncin ha giocato una partita contrastando sul piano fisico e tattico le titolatissime svedesi in casa loro ed ha dimostrato che sul piano della tecnica e dell'agilità si possono benissimo mettere in difficoltà avversarie fisicamente più dotate.
Italia che entra in campo con Giuliani, Di Guglielmo, Lenzini, Linari, Boattin, Caruso, Giugliano, Greggi, Bonfantini, Cambiaghi e Giacinti, quindi con un attacco sgusciante e tecnicamente dotato, un centrocampo pronto a fare filtro e una difesa abbastanza alta per contrastare i pericolosissimi calci d'angolo che fruttarono 3 reti alle svedesi al mondiale.
Svezia che risponde con Musovic, Bjorn, Sembrant, Erikssonk, Andersson, Angeldahl, Seger, Asllani, Rytting Kaneryd, Blackstenius e Janogy.
Primo tempo con predominio territoriale italiano, incredibile a dirsi, e qualche attacco sporadico della Svezia che non impensierisce mai la bravissima e sicura Giuliani tornata tra i pali azzurri. Un paio di conclusioni di Giacinti e Caruso non sortiscono effetto. La prima frazione si chiude senza sussulti, ma con un'Italia che dà l'impressione di poter portare a casa una vittoria che la porrebbe al secondo posto del girone.
Secondo tempo e dopo 10 minuti capolavoro di Giuliano, che da metà campo pesca Giacinti con un gran lancio in mezzo alle centrali svedesi prese alla sprovvista. Aggancio a seguire di destro della Valentina giallorossa appena dentro l'area e subito botta di sinistro a battere Musovic. Grandissimo gol dell'Italia, meritato e voluto.
A questo punto ci si aspetta la reazione della Svezia che non tarda ad arrivare, anche sotto il profilo prettamente fisico, dove le calciatrici con una grande tradizione alle spalle, dimostrano di non lesinare anche falli molto duri sulle nostre giocatrici. Cambiaghi resta ferita alla fronte per uno scontro di testa dopo aver messo un pallone in area per Galli entrata per Greggi, che poteva significare il raddoppio al 66esimo.
Scampato il pericolo la Svezia torna in attacco e su azione molto confusa Caruso salva sulla linea. E' il 70esimo ed inizia l'assedio vero e proprio all'area italiana.
Bonansea e Glionna entrano al posto di Bonfanti e Giacinti e subito dopo un'ottima uscita di Giuliani salva ancora il risultato.
Nel frattempo, entrata assassina sulla caviglia di Bonansea da parte di Eriksson che merita il giallo, con la nostra attaccante dolorante per un paio di minuti a terra.
Al 88esimo minuto fuori Cambiaghi con ferita alla fronte di nuovo aperta e dentro Girelli; tutti i corner e le azione con palla alta vengono respinte e l'Italia tenta anche qualche ripartenza. Molto agonismo in campo, molta grinta: la Svezia tenta di sfondare di fisico, ma l'Italia si difende con ordine.
I minuti di recupero saranno 8 e le azzurre stringono i denti.
Al 92esimo Caruso sfiora il raddoppio su traversone colpito al volo sopra la traversa e sempre Caruso salva di nuovo sulla nostra linea di porta dopo il solito pericolosissimo corner, con le svedesi che ora, dopo aver cambiato l'intero attacco, dominano di testa.
Quando tutto sembra andare per il meglio, l'arbitro Stéphanie Frappart concede in modo molto generoso una punizione alla sinistra della nostra area; in effetti la direttrice di gara aveva spesso lasciato andare degli interventi, quantomeno rudi, sulle nostre giocatrici per tutta la partita. Con lo stesso metro, il piccolo tocco con palla ancora in possesso della Svezia non sembrava sanzionabile. Invece ecco il calcio piazzato, con cross verso il centro e questa volta Sembrant, che ha in pratica un rigore sulla testa, non sbaglia. E' il pareggio della Svezia, 1 a 1.
Partita terminata a due minuti dalla fine? Niente affatto perché l'Italia non ci sta e cerca il raddoppio. Girelli viene stesa da Kafaji con fallo da dietro, sulla trequarti, durante una pericolosa ripartenza. Secondo giallo per la Svezia, un cartellino che onestamente sembra più arancione, visto il tipo di intervento. Per la Frappart è solo ammonizione. Azione e tiro dal limite di Girelli angolato, ma troppo lento. Al decimo minuto di recupero, calcolato per le interruzioni ulteriori, Italia che trova impreparate le svedesi a centrocampo dopo rinvio e si lancia in un "due contro uno" verso la porta avversaria.
Qui la Frappart fischia la fine, suscitando le ire di tutta la squadra che la circonda protestando, ma tant'é, la partita é finita e il pareggio sta molto stretto all'Italia.
Il tabellino alla fine racconta di 13 tiri a 12 per le azzurre, che cedono il possesso palla 46% a 54%, sono pari nei calci d'angolo e praticamente nella precisione dei passaggi (66% le nostre e 70% le scandinave), ma subiscono nettamente nel gioco degli interventi scorretti, con 20 falli svedesi contro 7 italiani e 2 ammonizioni a 0 sempre da parte svedese.
Quando si è messa male per la Svezia, ha iniziato a giocare in modo diverso, il dato è molto chiaro.
Il CT Soncin:” Le ragazze hanno fatto una grandissima prestazione. Avevo detto che non ci dovevamo accontentare degli applausi, ma gli applausi vanno fatti davvero. Sta crescendo una squadra con un'identità precisa, con uno spirito chiaro: pur cambiando alcune interpreti, anche oggi abbiamo avuto un'interpretazione importante. Stiamo iniziando a capire che possiamo avere il controllo della partita: oggi abbiamo giocato, abbiamo creato e le ragazze meritavano una gioia, però ribadisco che questa è la strada giusta sulla quale insistere. Abbiamo la possibilità di giocarci partite alla pari anche contro squadre di altissimo livello, come la Spagna e la Svezia. Complimenti alla mia squadra, dobbiamo proseguire in questa direzione”.