ICFS attacca il Cio: c'è di mezzo Imane Khelif

ICFS attacca il Cio: c'è di mezzo Imane Khelif

Imane Khelif medaglia d'oro olimpica

 

 

Il Consorzio Internazionale sullo Sport Femminile (ICFS) ha recentemente pubblicato una lettera aperta al Comitato Olimpico Internazionale (CIO), chiedendo al suo Comitato Esecutivo di rivedere le attuali linee guida sull’ammissibilità basata sul sesso, al fine di garantire la sicurezza e l’equità per le atlete. La lettera, firmata dalla campionessa canadese di atletica leggera Linda Blade, fondatrice dell'ICFS, denuncia l’assenza di consultazione delle atlete nella formulazione delle politiche del CIO, in particolare dopo l’abbandono della verifica del sesso femminile nel 1999.

Blade critica anche l’evoluzione di queste politiche, tra cui l’accordo di Stoccolma e la politica di inclusione dei transessuali, ritenendole inadeguate a garantire diritti equi per le atlete biologicamente femmine, e accusandole di violare la Carta Olimpica.

Secondo l'ICFS, la Carta Olimpica sancisce il diritto degli atleti a partecipare alle competizioni senza discriminazioni di sesso. La lettera sottolinea che permettere a un atleta biologicamente maschio di competere contro le donne e di vincere medaglie è un chiaro esempio di discriminazione sessuale. Viene citato il caso di Roviel Detenamo, escluso dai Giochi di Tokyo 2020 a causa dell'inclusione di Laurel Hubbard, per evidenziare le implicazioni di queste politiche.

L’ICFS fa riferimento anche a incidenti recenti alle Olimpiadi di Parigi, tra cui il caso dei pugili Imane Khelif e Lin Yu-ting, che erano stati esclusi dai Campionati mondiali di pugilato femminile dall’International Boxing Association (IBA) dopo non aver superato i test di genere. Tuttavia, tali atlete avrebbero potuto competere per una medaglia d'oro ai Giochi Olimpici. La lettera accusa il CIO di mettere a rischio la sicurezza delle atlete, esponendole a potenziali infortuni e compromettendo l'integrità delle competizioni.

L’ICFS chiede al CIO di intervenire per ripristinare l'integrità dei Giochi Olimpici, adottando misure più rigorose per garantire l'equità di genere, come il test del tampone per guancia, suggerito in un recente rapporto dell'UNSR sulla violenza contro le donne e le ragazze. L’organizzazione offre anche il suo pieno sostegno al CIO per allineare nuovamente le politiche olimpiche ai principi fondatori della Carta Olimpica.

Fondato nel 2023, l'ICFS si batte per l’equità e la sicurezza nelle competizioni sportive, sostenendo che queste possano essere garantite solo tramite una categoria esclusiva per le atlete biologicamente femmine.

Blade, che è anche una sostenitrice dei diritti delle donne in Canada, è supportata da vari gruppi internazionali, tra cui l’Alliance Against the Erasure of Women, Fair Play for Women (Regno Unito) e Save Women’s Sports Spain.

 

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