Italia Femminile, il comunicato delle Azzurre dopo l'eliminazione dal Mondiale

Italia Femminile, il comunicato delle Azzurre dopo l'eliminazione dal Mondiale Le Azzurre ci tengono a dire la loro riguardo l'esperienza ai Mondiali di Australia e Nuova Zelanda

Italia Femminile, il comunicato delle Azzurre dopo l'eliminazione dal Mondiale

 

 

L'eliminazione dell’Italia ai Mondiali di Australia-Nuova Zelanda ha istigato la delusione della squadra e di tutto l’ambiente azzurro, tifoseria compresa, soprattutto dopo l’esordio vittorioso contro l’Argentina che aveva illuso. All’indomani della sconfitta contro il Sudafrica, oltre al naturale rammarico per non poter partecipare alla fase eliminatoria del torneo, è scoppiata una polemica tra lo spogliatoio e l’ormai ex commissaria tecnica Milena Bertolini, protagonista di alcune dichiarazioni che non sono piaciute alle giocatrici. La sconfitta subita dalle africane (54esime nel ranking FIFA) ha bruciato parecchio e le azzurre hanno voluto esprimere le loro ragioni e il loro punto di vista a riguardo, con un comunicato congiunto, soprattutto dopo le parole della Bertolini che, ancora prima dell’eliminazione, aveva dichiarato quanto la paura stesse battendo la squadra ancor prima delle avversarie. Una frase che ha davvero infastidito il gruppo che ha risposto a tono e con allusioni precise:  
"Noi ragazze ci abbiamo sempre messo la faccia senza mai tirarci indietro. Mai. Prendendoci le nostre responsabilità, sempre. Questa volta, però, ci teniamo ad esprimere anche il nostro punto di vista. Il rammarico è ancora molto forte perché la voglia di riscatto in questo nostro Mondiale era tanta. Sapevamo di arrivare da un Europeo deludente e abbiamo imparato dai nostri errori. Ieri sera sono state fatte tante dichiarazioni, ma l’unica che condividiamo e sentiamo nostra riguarda “l’intesa che si è creata tra di noi”. Non abbiamo mai avuto paura, ma solo sentito poca fiducia. Tutto questo non è bastato perché in campo, evidentemente, è mancato qualcos’altro. In Nazionale c’è un blocco di 16 ragazze di Roma e Juventus, che hanno fatto qualcosa di importante in Champions League. Pensiamo sia dunque lecito domandarsi come mai una squadra formata da quel blocco di giocatrici, e impreziosita da calciatrici di altri club importanti e da giovani di talento, faccia così tanta fatica prima a un Europeo e poi a un Mondiale. Siamo convinte che avremmo potuto ottenere risultati diversi se solo fossimo state messe nelle condizioni di poterlo fare, ci auguriamo un futuro più presente, all’altezza della crescita del nostro calcio, per riuscire ad esprimerci al 100% e rappresentare il paese al meglio delle nostre possibilità." 

Il disappunto delle ragazze è evidentemente legato ad un rapporto complicato con il commissario tecnico, ma il bersaglio delle critiche è anche la FIGC, colpevole a detta delle calciatrici, di non aver scelto un allenatore all’altezza per la guida della Nazionale. Eppure, i nomi d’alto profilo come candidati ci sarebbero, come ad esempio Patrizia Panico, leggenda del calcio femminile italiano che ha spesso e volentieri ammiccato al ruolo, oppure l’ex coach di Fiorentina e Sampdoria Antonio Cincotta, che forte della sua esperienza nel calcio Women, potrebbe aiutare notevolmente il processo di crescita dell’Italia. 
 
Lo sfogo delle atlete ha scatenato parecchie polemiche tra tifosi e addetti ai lavori che considerano colpevoli della disfatta soltanto le ragazze. Forse uno dei motivi riguarda il fatto che ancora oggi viviamo e continuiamo a subire il retaggio del passato, il quale ci porta a considerare alcuni sport prettamente maschili e facciamo fatica ad aprirci a considerazioni diverse. Normalmente il calcio viene visto come un gioco da uomini, ma se ci pensiamo bene, questo può rappresentare un limite pericoloso per le generazioni future che rischiano di vedersi precludere percorsi sportivi a priori, senza poter dimostrare sul campo il proprio talento. Cosa sarebbe successo se avessimo negato alle donne la possibilità di partecipare alle Olimpiadi? Quante campionesse straordinarie e record non avremmo lasciato alla storia dal 1990 (prime apparizioni femminili) ad oggi? 
Quante campionesse del Calcio, Tennis, Basket e altri sport hanno insegnato al mondo intero che le donne, seppur con differenti caratteristiche fisiche, sono state capaci di imprese titaniche e risultati che molti uomini non potrebbero mai ottenere? 
Le risposte a queste domande bastano a farci capire quanto la differenza stia sempre nel punto di vista di chi guarda. Forse è giunto il momento di cambiare lo sguardo ed analizzare le situazioni considerando sempre tutti i fattori, come nella vicenda della Nazionale Femminile di Calcio che ha senza dubbio le sue responsabilità legate al campo, ma che per vincere ha bisogno di collaborazione e coesione da parte della Federazione e del futuro allenatore.

 

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