Mondiale di Calcio femminile: la Svezia fa “manita” con l'Italia
Mondiale di Calcio femminile: la Svezia fa “manita” con l'Italia
Giornata difficile, per usare un eufemismo, quella della nostra Nazionale femminile al Mondiale australiano. La Svezia ne fa 5 e annichilisce nel risultato, ma non nel gioco, l'Italia di Milena Bertolini, che disputa un ottimo primo tempo, terminato purtroppo con tre gol negli ultimi sette minuti. In realtà le titolatissime numero 3 svedesi del ranking mondiale (noi siamo al 16° posto), hanno faticato non poco contro le nostre azzurre, fino al 38esimo del primo tempo, momento nel quale hanno iniziato ad usare i corner come rigori! Stazza fisica e malizia nei calci piazzati hanno infatti fruttato 3 reti su altrettanti calci d'angolo, anzi potremmo dire 4, visto che il quinto gol l'Italia lo prende su calcio d'angolo a favore trasformato in ripartenza letale dall'attacco svedese. Seconde linee in realtà, perchè le attaccanti titolari erano state sostituite da poco tutte, così Blomquivst al 95° sulla respinta svedese vola verso la nostra porta, saltando facilmente la nostra affaticata Linari a velocità doppia.. Nel primo tempo i pericoli più importanti sono venuti dalla manovra italiana, che blocca le iniziative svedesi ai 25 metri. La Svezia di contro, produce un pressing asfissiante per tutta la partita, sintomo di grande condizione fisica. Il tabellino dell'incontro è lo specchio di ciò che è avvenuto in campo: possesso palla 54% dell'Italia e 46% Svezia; passaggi riusciti pressoché alla pari (75% Italia, 76% Svezia), fuorigioco 2 svedesi e uno italiano. Quindi sul palleggio italiane alla pari, ma sono le giocate che contano a cambiare la situazione: 7 tiri in porta della Svezia rispetto a 2 delle azzurre e, soprattutto, 13 falli svedesi contro 1 italiano (in una partita ci sta anche questo); 7 calci d'angolo (con 3 gol) contro i 3 italiani. Degno di nota: Girelli nuovamente in panchina, colei che sarebbe forse stata molto utile di testa anche in zona difensiva. Incomprensibile la scelta del CT, a meno di non preservarla per il match decisivo. C'è anche da dire che con la gestione del CT Bertolini, spesso si è evidenziato il problema dei gol da calcio d'angolo, probabilmente per un piazzamento a zona che, con avversarie di maggiore peso fisico, non sembra funzionare
Quindi ecco Amanda Ilestedt, difensore trentenne passata recentemente dal PSG all'Arsenal, che ne fa due dall'alto dei suoi 1.78cm ai quali opponiamo la zona con Bonansea (1,73cm) in copertura primo palo e Caruso (1,65) a supporto, né di meglio avremmo potuto fare con Linari o Lenzini entrata nel secondo tempo (entrambe sul 1,73). Discorso a parte sul portiere, Francesca Durante (1,81) che sembra non a suo agio sulle palle alte, anche se molto forte nelle uscite basse. Sui tre corner da cui scaturiscono i tre gol, non è mai riuscita a respingere o entrare nel vivo del contrasto aereo con le svedesi, con palla a ridosso della porta, mentre si è disimpegnata abbastanza bene quando il cross è arrivato all'altezza del disco del rigore. Se un appunto si può fare alla 26enne in quota Inter, manca un po' di carattere nel farsi largo in mezzo alla propria area. Per il resto le fasi eclatanti della partita sono stati i 7 minuti finali del primo tempo, con i tre gol svedesi, due su corner come detto e uno su azione veloce con cross basso da destra. Gli altri due arrivano nella ripresa, con il solito calcio d'angolo e il contropiede su nostro corner al 95°. Ora per la qualificazione nel Gruppo G sarà decisiva la partita con il Sudafrica mercoledì 2 agosto alle ore 9.00 italiane, nella quale le azzurre dovranno vincere per la peggior differenza reti.
Il CT Milena Bertolini:”Dobbiamo prendere quello che di buono abbiamo fatto nel primo tempo, del quale sono soddisfatta. Sappiamo che la Svezia è una squadra forte, abbiamo avuto difficoltà sulle palle inattive dove loro sono molto brave, lo sapevamo, ma dobbiamo rimanere in partita quando prendiamo gol, non allungarci e commettere errori per emotività. Lavoreremo sui calci d'angolo senz'altro. Poi lo sapevamo, con il Sudafrica sarebbe stata decisiva e dobbiamo arrivare con il buono che abbiamo fatto oggi”.
Barbara Bonansea:”Nei primi 30 minuti siamo state più pericolose, poi abbiamo preso questi gol da calcio d'angolo sui quali dovremo lavorare sicuramente. Gli altri come quello al 95esimo contano poco. Sognavamo di vincere e questa sconfitta porta dolore, specialmente alle giovani, ma non dobbiamo abbatterci perchè dobbiamo passare il turno”.