Mondiali Femminili, la calciatrice olandese obbligata a fingere un infortunio dal ct

Mondiali Femminili, la calciatrice olandese obbligata a fingere un infortunio dal ct Mondiali Femminili, la calciatrice olandese obbligata a fingere un infortunio dal ct

Mondiali Femminili, la calciatrice olandese obbligata dal ct a fingere un infortunio

 

 

I Mondiali di Australia e Nuova Zelanda stanno dando grande visibilità al calcio femminile e il fenomeno è in continua crescita. Spesso ci troviamo a raccontare bellissime storie e vicende dentro e fuori dal campo delle campionesse, oggi purtroppo non è cosi visto che la gara tra Olanda e Portogallo ha fatto scalpore per vicende extra calcistiche.
L’episodio che ha fatto discutere parecchio è accaduto al settantesimo minuto, quando l’Olanda è in vantaggio 1-0 grazie al gol di Stefanie van der Gragt  e l’allenatore delle Orange capisce che ha bisogno di un time out per parlare alle sue giocatrici e dare gli accorgimenti tattici necessari in vista degli ultimi venti minuti di gioco. 
Non essendo il time out tra le regole di questo sport, il ct Jonker decide di ordinare a una delle sue giocatrici di fingere un dolore e di accasciarsi a terra e così si sente la sua voce gridare chiaramente “Siediti a terra!” all’indirizzo di van de Donk. La campionessa del Lione è visibilmente stranita dalla richiesta e domanda incredula: “Cosa? Qui?” e suggerisce al mister che sarebbe più naturale se a farlo fosse il portiere van Domselaar. Il sessantunenne non vuole sentire ragione e ribadisce il concetto alla sua giocatrice, di fatto obbligandola a qualcosa che non vuole fare. Dopo qualche secondo di discussione, la Van de Donk si siede e ubbidisce così l’arbitro interrompe il gioco e consente allo staff medico le finte cure, nel frattempo il resto della squadra si riunisce in panchina per il tanto desiderato break. 
Purtroppo la scena ci colpisce ma a metà, perché il peccato più grande è che questi escamotages fanno parte del calcio moderno. Prima del concetto di vittoria o sconfitta dovrebbe sempre prevalere il rispetto delle avversarie e delle regole di queto bellissimo sport, con la consapevolezza che davanti lo schermo o sugli spalti tante giovani ragazzine osservano ed emulano. La responsabilità delle calciatrici è importante, ma il buon esempio dovrebbe arrivare sempre dagli allenatori che con la loro esperienza potrebbero evitare gesti antisportivi come questo a cui abbiamo assistito. 
Una nota positiva di questa brutta pagina di sport? Come avete visto non c’è differenza tra calcio maschile e femminile, Ricordiamocelo! 

 

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