Donne e sport, i cambiamenti dell’abbigliamento femminile
Donne e sport, i cambiamenti dell’abbigliamento femminile Dal calcio al tennis, passando per l'atletica le donne hanno modo di utilizzare nuovi abbigliamenti
La seguitissima edizione del Mondiale di calcio in Australia-Nuova Zelanda è solo l’ultima dimostrazione di come lo sport femminile stia crescendo in maniera esponenziale e, grazie a questa attenzione da parte del pubblico e dei media, aumenta anche l’attenzione riguardo alcuni aspetti tecnici prettamente femminili sui quali non si può più sorvolare. Uno di questi temi è certamente l’abbigliamento sportivo che le donne utilizzano durante le loro performance. Infatti, se è lecito chiedere una totale uguaglianza nei diritti tra uomo e donna, non possiamo fare a meno di considerare le naturali differenze fisiche tra il corpo maschile e quello femminile.
Proprio nell’edizione di quest’anno della Fifa Women’s World Cup è stato concesso alle giocatrici di indossare i pantaloncini colorati e non più quelli a tinta unita bianca e alcune squadre come la Nigeria, la Francia, il Canada e la Nuova Zelanda ne hanno approfittato vestendo colori più scuri.
Questo recente cambiamento può sembrare un dettaglio da poco, ma per le donne è un modo utilissimo per eliminare l’ansia e l’imbarazzo di dover mostrare eventuali segni causati dal ciclo mestruale. Così facendo si evitano distrazioni e preoccupazioni che possono pregiudicare le performance sul campo.
L’abbigliamento sportivo woman è da sempre oggetto di discussione e molte donne stanno continuamente lottando per fare sentire la propria voce, cercando di far capire che anche divise troppo corte, succinte e scomode possono creare notevoli problemi.
Una voce che è arrivata a chi di dovere visto che anche durante il prestigioso WTA Wimbledon 2023, uno dei tornei di tennis più storici e con regole ferree radicate nel tempo, ha permesso alle partecipanti di utilizzare biancheria intima colorata e non bianca.
Il Campionato europeo di hockey su prato di metà agosto darà la possibilità alle atlete di scegliere tra la gonna tradizionale e dei pantaloncini più comodi, stesso discorso vale per le campionesse di atletica, che a differenza di quanto visto in passato, ora possono gareggiare con leggings più lunghi e coprenti rispetto alla classica mutanda sgambata.
La nazionale norvegese di Beach Handball, durante i campionati europei del 2021, ha deciso di scendere in spiaggia con dei pantaloncini, infischiandosene del regolamento che prevedeva la mutanda bikini e così facendo si è guadagnata una multa salata dalla Federazione, ma allo stesso tempo ha contribuito nel mandare un forte segnale di protesta durante un importante torneo.
Nel corso della storia le donne hanno dovuto sgomitare per trovare il loro spazio e lottare per dei diritti che dovrebbero essere scontati nella vita di tutti i giorni e nello sport, infatti, sin dall’inizio delle prime competizioni femminili, le atlete si sono dovute accontentare degli indumenti disegnati per i colleghi maschi. Successivamente, per richiamare pubblico agli eventi delle donne, si sono utilizzati abiti succinti e troppo spesso scomodi per le atlete. Ora, finalmente, grazie al coraggio di molte donne e alla comprensione delle federazioni sportive, le cose stanno decisamente cambiando e le atlete possono concentrarsi solo ed esclusivamente sull’attività senza dover pensare ad altro. Questo passo avanti dimostra che la direzione presa è quella giusta e ci insegna ancora una volta che le battaglie, quando sono mosse da ragioni autentiche, spesso portano a risultati sperati che solo qualche tempo prima sembravano irraggiungibili.