I sintomi degli squilibri ormonali da non ignorare
I sintomi degli squilibri ormonali da non ignorare
Siamo nell'epoca in cui la professionalità nello sport femminile sta raggiungendo livelli mai toccati prima. È importante per le donne attive, in particolare per le atlete degli sport di resistenza, sapere che l'allenamento senza un adeguato recupero e nutrizione può causare livelli ormonali squilibrati. Questi squilibri si verificano quando i livelli di uno o più ormoni diventano proporzionalmente inferiori o superiori al solito, in genere a causa dello stress, comportando spesso effetti avversi che non devono essere ignorati.
Cosa sono gli ormoni?
Gli ormoni sono messaggeri chimici che influenzano la salute metabolica e riproduttiva. Innescano reazioni come la fame, la sete, il sonno, la libido, l'umore e altro ancora. Gli ormoni chiave per le atlete non sono limitati al cortisolo, ma includono anche quantità di insulina, estrogeni, testosterone, progesterone, ormone tiroideo, ormoni della crescita ed epcidina.
Perché lo stato ormonale è importante?
In primo luogo, regola l'organismo in molteplici condizioni, ad esempio per il concepimento i livelli ormonali sani sono basilari. Inoltre, avere ormoni squilibrati può portare a malattie gravi come l'osteoporosi, l'Alzheimer, la demenza, i disturbi neurologici, i tumori e le malattie cardiovascolari.
Consapevolezza dell'atleta.
E' necessario familiarizzare con le proprie funzioni e la sintomatologia del ciclo mestruale per capire la "normalità" basale ed ottenere un'analisi completa del sangue almeno una volta all'anno; se si riscontrano risultati non ottimali, considerare di ripeterla ogni 3-4 mesi. Tracciare il ciclo mestruale in un'app o in un diario e monitorare la durata del ciclo mestruale (questo varia individualmente, ma in media è di circa 28 giorni), tempi di ovulazione, temperatura, eventuale acne, modelli di sonno e altro ancora. Nel corso del tempo, l'atleta noterà alcune tendenze nei sintomi e diventerà più informata su ciò di cui il proprio corpo ha bisogno e quando ne ha bisogno (tipi di cibo, esercizio fisico o riposo).
Considerare tutti gli stress.
Lavoro, relazioni, scuola, dinamiche familiari, restrizione calorica, digiuno, sonno scadente, guida nel traffico, allenamenti e altro ancora sono fonti di stress. Lo sport, l'allenamento sono spesso pensati come antistress; in realtà, mettono il corpo in uno stato di stress ulteriore stimolando una risposta che serva a farlo diventare più forte. Lo stress in tutte le sue forme provoca aumenti di cortisolo; senza riposo, i livelli non possono tornare al basale.
Positività e riposo.
La percezione dello stress stesso può portare un onere aggiuntivo. L'atleta deve analizzare spesso le proprie reazioni. “Sei una persona che altera il proprio stato emotivo, ad esempio agitandosi per una e-mail maleducata o un alterco veniale con il tuo team? Puoi lasciar perdere e andare avanti serenamente? Stai programmando giorni di riposo adeguati per consentire il recupero? Sei consapevole della tua nutrizione e degli eventuali piccoli eccessi?”.
Imparare a superare situazioni stressanti con positività, sostituendo schemi mentali difensivi con tecniche di rilassamento e il recupero adeguato dall'esercizio fisico, riducono significativamente lo stress generale e prevengono livelli di stress cronicamente elevati.
Potenziali sintomi di squilibrio ormonale.
Insonnia, o sensazione di intontimento al mattino, mentre attività completa di notte.
Una frequenza cardiaca elevata o diminuita.
Dolore ai muscoli o alle articolazioni o edema (gonfiore).
Sindrome dell'intestino irritabile, intolleranze alimentari o sindrome dell'intestino permeabile.
Disregolazione della temperatura, sudorazioni notturne e vampate di calore (non-pre-menopausa).
Sbalzi di umore, irritabilità, apatia, depressione.
Affaticamento cronico o bassa energia.
Improvvisa perdita di peso o aumento di peso.
Alta glicemia e bisogno di zuccheri.
Acne, pelle secca, eruzioni cutanee.
Basso funzionamento del sistema immunitario o malattie frequenti.
Frequenti lesioni muscolari o dei tendini, lunghi tempi di guarigione o lesioni da stress osseo.
Cicli mestruali assenti o irregolari.
Mancanza di libido, sesso doloroso o infezioni del tratto urinario.
Caduta dei capelli o peli scuri intorno alla bocca e al petto.
Se si notano alcuni di questi sintomi, è fondamentale comunicarlo al proprio team e cercare un medico competente in scienze dello sport, naturopatia o dietetica sportiva per aiutare a superare questi problemi destabilizzanti. Ci possono essere alterazioni della condizione di salute di base, come problemi alla tiroide, sindrome dell'ovaio policistico o carenza di energia che nello sport si verifica con una disponibilità di energia cronicamente bassa (più calorie bruciate che ingerite). Questo succede quando il corpo inizia a spegnere l'apparato ormonale del sistema riproduttivo, spesso con livelli ormonali alterati. Alcune condizioni riguardanti gli ormoni squilibrati possono sovrapporsi ad altri. Gli squilibri ormonali sono complessi; è opportuno sempre rivolgersi ad esperti e non cercare di risolverli da sole.
Come vengono rilevati gli squilibri ormonali.
Un medico può consigliare di effettuare esami del sangue, metaboliti e pannelli ormonali, test delle feci, ultrasuoni, esami pelvici, scansioni di densità ossea, ecc.
Molti test possono essere utili; tuttavia, a volte offrono solo un'istantanea nel tempo. Piccole differenze possono influenzare i risultati, come ad esempio a che ora del giorno vengono effettuati, se si è a digiuno o no, a che punto l'atleta è nel ciclo mestruale e altro ancora.
Come vengono trattati gli squilibri ormonali.
I trattamenti per riguadagnare uno stato ormonale ottimale possono includere cambiamenti nella nutrizione; modifiche nella frequenza, la durata e l'intensità degli allenamenti; tecniche di rilassamento e respirazione; consulenze e terapie differenziate rispetto a quanto fatto fino a quel momento; integrazioni con altre attività; terapie ormonali. Le atlete devono essere consapevoli del fatto che alcuni farmaci possono portare a squilibri ormonali e la contraccezione ormonale spesso ne nasconde i sintomi. Affrontare gli ormoni squilibrati attraverso una lente olistica, come l’ottimizzazione del sonno e della nutrizione, la riduzione dei livelli di stress e la modifica delle abitudini di allenamento, può essere il luogo ideale per iniziare.
Sicuramente è una strada diversa, moderna, che va intrapresa dalle atlete che riscontrano sintomi di squilibrio al più presto. Questo anche con il coraggio di abbandonare e far abbandonare al proprio team le vecchie concezioni di qualche decennio fa.
Bibliografia: Stellingwerff, T., et al. (2021). Sindrome di sovrallenamento. Percorsi condivisi, sintomi e complessità. Medicina dello sport.