In gara dopo il parto: il percorso delle atlete per tornare a competere ai massimi livelli
In gara dopo il parto: il percorso delle atlete per tornare a competere ai massimi livelli Le imprese sportive delle donne che tornano a gareggiare e vincere dopo il parto
L'oro conquistato da Alice Sotero nel pentathlon moderno ai Giochi Europei, solo un anno dopo la nascita di sua figlia, è un esempio di come sia possibile per le donne atlete tornare alle competizioni ad alti livelli dopo una gravidanza, ma Alice non è l'unica: molte altre atlete hanno dimostrato che è possibile conciliare la maternità con il raggiungimento di risultati sportivi straordinari.
Un altro esempio è quello di Kim Clijsters, tennista belga, che ha vinto importantissimi tornei dello Slam dopo essere diventata madre.
Le sfide che le donne affrontano durante e dopo la gravidanza sono notevoli. Il corpo cambia, i livelli di energia possono essere ridotti e c'è bisogno di tempo per recuperare dalla fatica del parto. Tuttavia, molte atlete hanno dimostrato una straordinaria determinazione nel ritornare sul campo da gioco e raggiungere risultati sorprendenti.
Queste donne hanno superato gli ostacoli fisici e mentali, spingendosi al limite mentre si prendono cura delle proprie famiglie e perseguono i propri obiettivi sportivi.
L'esempio di Alice Sotero mostra come la passione per lo sport possa essere un motore potente che permette di superare ogni ostacolo.
Non si tratta solo delle storie individuali delle singole atlete: le società sportive sono diventate sempre più consapevoli dell'importanza del supporto alle madri atlete durante il periodo post-partum. Programmi specificamente progettati forniscono adeguati programmi di recupero, sostegno emotivo e flessibilità per aiutare queste donne a tornare in forma e competere ad alto livello.
L'obiettivo è quello di creare un ambiente che le valorizzi, riconoscendo il loro impegno e la loro capacità di bilanciare le responsabilità familiari con lo sport. In questo modo, si possono aprire nuove strade, dimostrando che è possibile tornare a una competitività di alto livello anche dopo la nascita dei figli.
È importante ricordare che ogni gravidanza è diversa e che le esigenze e i limiti del corpo cambiano da donna a donna. Alcune atlete potrebbero essere in grado di continuare a praticare la loro disciplina sportiva regolarmente, mentre altre potrebbero dover ridurre l'intensità o cambiare tipo di attività.
Il ruolo del responsabile sanitario è anche quello di monitorare da vicino la salute e il benessere delle atlete durante la gravidanza, fornendo consigli sulla nutrizione adeguata, sul controllo del peso, sulle modifiche allo stile di vita e sulla prevenzione di eventuali complicazioni.
Dopo il parto, il periodo di recupero è altrettanto importante. Le atlete dovranno gradualmente tornare all'attività fisica, tenendo conto dei cambiamenti nel corpo e delle possibili debolezze muscolari o articolari. Il supporto medico sarà fondamentale anche in questa fase, per garantire un recupero completo e sicuro.
In questo ambito molto interessante è il progetto dell'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI, guidato dalla dottoressa Maria Rosaria Squeo. Lanciato lo scorso ottobre, il progetto ha l'obiettivo principale di fornire un supporto completo prima, durante e dopo la pratica sportiva. Si parte dal concetto che la gravidanza non è una patologia ma un momento particolare della donna. Le atlete, che hanno grande sensibilità per il proprio corpo, sentono la necessità di avere la percezione assoluta di quanto accade nella loro vita e sono seguite in maniera più personalizzata.
La gravidanza gemellare presenta poi, ulteriori sfide e complessità rispetto a quella singola. Le atlete devono gestire non solo le normali trasformazioni del corpo e le esigenze del feto, ma anche i rischi e gli intricati bilanciamenti ormonali associati alla presenza di due bambini in sviluppo. Nonostante ciò, molte atlete dimostrano una straordinaria resilienza ed energia nell'affrontare queste sfide.
Tra i casi più famosi di atlete che hanno affrontato la gravidanza gemellare vi è Francesca Lollobrigida, pattinatrice romana che ha conquistato una medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino. Tuttavia, non è l'unica. Un altro esempio degno di nota è Arianna Errigo, una fiorettista italiana che è diventata mamma di due gemelli e dopo 20 giorni era già sui pattini.
Su tutto questo incide, in massima parte, la loro forza di volontà, lo stato psicologico nella motivazione per tornare alle gare nel più breve tempo possibile.