Lo sport allunga la vita, anche in Italia

Lo sport allunga la vita, anche in Italia In Italia spopolano ipigri e sono sempre meno le persone a dedicare tempo allo sport. Le donne hanno meno tempo, sopratutto le over 65

Lo sport allunga la vita, anche in Italia

 

 

Una sfilza infinita di ricerche scientifiche ci dimostrano da sempre quanto l’attività fisica faccia bene al corpo e alla mente, soprattutto quando non si è più giovanissimi, ma nonostante l’incitamento di questi studi, nel nostro paese i pigri spopolano e se compariamo lo stivale al resto del mondo, siamo ancora indietro rispetto ai minuti settimanali dedicati allo sport. 
Una buona dose di attività motoria contribuisce a prevenire oltre quaranta malattie tra le più diffuse come tumori, diabete e problemi cardiovascolari e per chi non fosse avvezzo allo sport, si può sempre partire dalle lente camminate quotidiane che diventano sempre più rapide quando il corpo si abitua. 
Leggendo uno studio di qualche anno fa del Copenaghen City Heart Study, si apprende che il moto, non solo previene l’insorgere di disturbi, ma anche che alcuni sport possono letteralmente allungare la vita, infatti, su 8.500 uomini e donne seguiti per venticinque anni da questo esperimento, si è arrivati alla conclusione che il Tennis regala quasi dieci anni in più, andare in bicicletta, nuotare e correre allunga la speranza di vita dai tre ai quattro anni. 
La regola del tenersi in forma vale a qualunque età ma ovviamente più si cresce e più si dovrebbe prestare attenzione alla propria salute, e a proposito di questo aspetto è preoccupante il dato italiano che ci racconta di come una donna over 65 su tre non riesce a trovare il tempo per fare i 150 minuti settimanali di attività fisica consigliati dai medici e addirittura un quinto di loro non riesce a ritagliarsi nemmeno lo spazio necessario a muoversi 30 minuti dal lunedì alla domenica. 
Francesco Landi, presidente della società italiana di Gerontologia e Geriatria, ha rilasciato un’intervista a riguardo;
“L’attività fisica è importantissima per la salute, per questo sarebbe opportuno promuovere programmi specifici e dare sostegno alle donne caregiver che si occupano di nipoti o altri familiari; infatti, metà di loro non hanno nemmeno 35 minuti al giorno da dedicare a sé stesse”.  
Il medico ha poi specificato che le over 75 hanno il 30% di probabilità in meno di essere attive se comparate ai coetanei maschi. 
I numeri e le parole del dottore del Policlinico Universitario del Gemelli di Roma ci fanno capire quanto sia necessario agire con azioni concrete volte ad aiutare queste donne che crescono sentendosi definite “meno sportive” rispetto agli uomini. A fronte di questo sarebbe utile individuare e promuovere degli allenamenti studiati a posta per la terza e quarta età, in modo da stimolare il lavoro sulla propria salute che senza dubbio rimane un ottimo investimento di energia e tempo. 
Un altro spunto di riflessione riguarda il cambiamento subito dalle nostre società e delle abitudini che vivono i nostri giovani, sempre più connessi e tecnologici e meno stimolati all’attività fisica dalle infrastrutture delle società moderne, infatti, se un tempo il pomeriggio dopo scuola era abituale trascorrerlo negli oratori, dove lo sport e l’interazione sociale faceva da padrone, oggi si preferiscono attività di svago legate ai social e questo inevitabilmente atrofizza e inibisce lo sviluppo delle doti motorie. Le scuole giocano un ruolo fondamentale nella costruzione della giornata tipo dei ragazzi e possono fare la differenza, indottrinando gli studenti su come bilanciare le imprescindibili attività del nostro tempo con un sano e soddisfacente esercizio fisico quotidiano. 
Quattro sportive azzurre si sono prestate da testimonial per ribadire l’importanza dello sport a qualsiasi età, portando le proprie esperienze di campionesse; La sciatrice fondista Manuela Di Centa, la schermitrice Elisa di Francisca, la marciatrice Antonella Palmisano e la lanciatrice del martello e vicepresidente del CONI Silvia Salis hanno infatti partecipato alla giornata di apertura della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), rafforzando il messaggio più importante; A qualunque età si può trovare la propria passione sportiva che migliora la salute di corpo e mente, rispettando i limiti imposti dall’avanzare dell’età e dai bisogni svariati di ogni corpo. Non si è mai troppo grandi per divertirsi restando in forma.

 

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