Simone Biles: risalita dal buio profondo
Simone Biles: risalita dal buio profondo
Domenica scorsa, la Bercy Arena di Parigi è stata il palcoscenico di un evento straordinario nel mondo della ginnastica olimpica, attirando un pubblico di celebrità e appassionati dello sport. La presenza di star come Tom Cruise, Lady Gaga, John Legend, Ariana Grande e Anna Wintour, caporedattrice di Vogue, ha testimoniato l'importanza dell'occasione: il ritorno alle competizioni di Simone Biles, la ginnasta più decorata della storia.
L'evento è stato caratterizzato da un'atmosfera di glamour e aspettativa. Tom Cruise ha definito la serata "fantastica", lodando sia gli atleti che le loro storie di determinazione e successo. John Legend, accompagnato dalla moglie Chrissy Teigen, ha espresso il suo entusiasmo, rivelando che assistere a una competizione di ginnastica olimpica era nella loro lista dei desideri. Anche Lady Gaga e Ariana Grande hanno manifestato il loro supporto, aggiungendo un tocco da pop star alla già scintillante platea.
Simone Biles è tornata in grande stile per la sua terza Olimpiade, dopo essersi ritirata dalla maggior parte delle gare a Tokyo 2021 per problemi di salute mentale. La sua decisione di prendersi una pausa aveva evidenziato l'importanza del benessere mentale degli atleti, guadagnandole rispetto e ammirazione in tutto il mondo. Ora, Biles guida una squadra americana esperta, determinata a riscattarsi dopo il secondo posto a Tokyo, che aveva interrotto la loro serie di vittorie olimpiche del 2012 e 2016.
Il 27 luglio 2021, durante la finale a squadre femminile di ginnastica artistica ai Giochi di Tokyo, Biles commette un errore al volteggio. Sembra un errore veniale per il suo talento: invece di eseguire due avvitamenti e mezzo nella parte aerea, ne esegue solo uno e mezzo. All'arrivo dal salto sembra tutto normalissimo, ma qualcosa non va. Parla subito con i suoi allenatori, poi incredibilmente prende le sue cose e se ne va dal palazzetto.
Simone Biles è di Columbus (Ohio) dove nasce nel 1997. Ha tre fratelli e quando compie tre anni gli assistenti sociali la allontanano, insieme a loro, dalla mamma che combatte con seri problemi di tossicodipendenza. La sua vita si trasferisce in orfanatrofio. Poi, dopo un paio d'anni, il nonno riesce ad adottare lei e sua sorella, mentre gli zii adottano i suoi fratelli.
Da lì a breve inizia a cimentarsi nella ginnastica ed il tutto va avanti fino a quel giorno durante le Olimpiadi giapponesi..
Dopo la sua uscita di scena alle Olimpiadi di Tokyo 2021, Simone Biles ha annunciato di volersi prendere una pausa dall'allenamento. Questo annuncio ha sorpreso molti, considerando il suo impressionante palmares: 23 medaglie d'oro ai Mondiali dal 2013 e 4 ori alle Olimpiadi di Rio 2016. La pausa è diventata celebre grazie allo spot di una bibita energizzante in cui Biles ha coniato il motto "Pause is power".
La decisione di Biles è stata in parte motivata da un fenomeno noto come "twisties". I twisties sono una sorta di blocco mentale, spesso in seguito ad una forte depressione, che impedisce al cervello di comunicare correttamente con il corpo durante le acrobazie, causando disorientamento. Questo problema è estremamente pericoloso, come Biles stessa ha spiegato sui social media: "Non distingui l’alto dal basso, ti perdi nell'aria. Puoi morire, è molto pericoloso. E io non voglio che succeda".
Il ritiro di Biles ha avuto un impatto significativo non solo sulla sua carriera ma anche sulla comunità sportiva. Ha sollevato un dibattito importante sulla salute mentale degli atleti, sottolineando l'importanza di prendersi cura del proprio benessere psicologico oltre che fisico. La sua decisione è stata ampiamente supportata da colleghi e fan, diventando un esempio di coraggio e consapevolezza.
Ecco perchè ieri, alla Bercy Arena di Parigi, il mondo della ginnastica (e non solo) ha atteso con impazienza il ritorno di Simone Biles e delle sue spettacolari evoluzioni. Biles stessa ha atteso con trepidazione di fare il suo primo passo su quella pedana olimpica per sciogliere un nodo che la teneva stretta da tre anni.
L'ingresso della squadra americana è stato quindi accolto con un'ovazione dal pubblico, particolarmente per la sua presenza.
Biles e la sua squadra hanno dominato la classifica delle qualificazioni. Le prime otto squadre si contenderanno la finale martedì, in una gara che promette spettacolo e intensità. Chellsie Memmel, allenatrice tecnica della squadra, ha sottolineato che le atlete sono pronte a gestire la pressione di esibirsi davanti a un pubblico di celebrità, concentrandosi sul proprio lavoro, ma traendo energia dall'entusiasmo dell'arena.
L'evento ha segnato non solo il trionfale ritorno di Simone Biles, ma anche una celebrazione della ginnastica olimpica come sport di grazia, forza e duttilità. La presenza di celebrità ha aggiunto un tocco di glamour, ma i veri protagonisti sono stati gli atleti, le cui storie di determinazione e successo hanno risuonato con il pubblico presente.
Il coraggio di Simone Biles di affrontare i suoi demoni interiori pubblicamente ha aperto un dialogo importante sulla salute mentale degli atleti. Il suo gesto di ritirarsi dalle competizioni ha mostrato al mondo che la salute mentale deve essere una priorità, anche per chi sembra invincibile.
Il percorso di recupero di Biles non è stato facile. Ha dovuto lavorare intensamente con psicologi dello sport, allenatori e la sua famiglia per ricostruire la fiducia in se stessa e nelle sue capacità.
Il ritorno di Biles alla Bercy Arena di Parigi rappresenta un nuovo inizio. Non è solo una gara, ma una dimostrazione di forza interiore e rinascita. Il pubblico, entusiasta di rivederla, è consapevole del significato profondo di questa competizione per lei che ha lavorato duramente per prepararsi a questo momento. Ha rielaborato le sue routine, adattato i suoi allenamenti e affrontato ogni giorno con una determinazione rinnovata. La sua presenza in gara è un messaggio potente a tutti coloro che lottano con le proprie paure e insicurezze: la determinazione ed il coraggio possono portare a una rinascita.
È fondamentale che il mondo dello sport, e la società in generale, riconoscano l'importanza dell'integrità psichica. Gli atleti devono avere accesso a supporti psicologici adeguati e non devono essere stigmatizzati nel loro chiedere aiuto o emarginati. La sua storia può essere un punto di svolta, incoraggiando un cambiamento culturale che valorizzi il benessere mentale tanto quanto quello fisico.
Guardando al futuro, Simone Biles continuerà a essere una figura di ispirazione, sia dentro che fuori dalla palestra. La sua carriera potrebbe prendere direzioni diverse: potrebbe continuare a competere, dedicarsi a iniziative di advocacy o intraprendere nuovi progetti personali e professionali.
Qualunque sarà la sua strada, ha già lasciato un'impronta indelebile nel mondo dello sport e nella società.