ViXXen meets Francesca Toffolo
ViXXen meets Francesca Toffolo
Clima primaverile, nonostante sia ottobre, qui a Mestre dove incontriamo una delle giovanissime promesse del basket italiano, Francesca Toffolo, in forza alla Under19 della Umana Reyer di Venezia, squadra che milita nel campionato di A1.
Francesca è alta 1,80m e gioca a basket da quando era piccola, dalle scuole primarie. Esordisce in serie A2 a soli 15 anni nelle file del LupeBasket di San Martino di Lupari, in provincia di Padova: era il 2021. Successivamente il passaggio in Umana Reyer, con la cui formazione principale ha già giocato alcune amichevoli, in attesa di debuttare in A1, magari prima dei 18 anni che compirà a fine dicembre. Nel frattempo, quest'anno, la convocazione in giugno per la Nazionale Under18 dal coach Giovanni Lucchesi.
ViXXen: Francesca, raccontaci com'é nata questa passione per il basket e non, per esempio, per il salto in alto, viste le caratteristiche fisiche.
Francesca Toffolo: E' nata quando da piccola sono venute a scuola alcune persone per fare la dimostrazione di basket, sai una di quelle cose che i rappresentanti di molti sport fanno per avviare i ragazzi alle varie discipline. Mi é piaciuto subito, così ho continuato.
ViXXen: Se non sbaglio a quell'età nelle squadre si gioca con i maschi, sono miste.
Francesca Toffolo: Sì, finchè si é piccoli le squadre prevedono entrambe i sessi in formazione e il tutto si vive come un gioco, come un divertimento, anche perché deve essere soprattutto quello. Poi, crescendo, sono arrivata ai campionati femminili e là mi sono resa conto che era proprio quello che volevo fare; mi è nata la consapevolezza e la passione vera per il basket.
ViXXen: Come mai uno sport di squadra e non individuale?
Francesca Toffolo: Perchè lo sport di squadra ti fa sentire parte di un gruppo, crea quell'affiatamento che ti aiuta anche quando, per esempio, hai qualche problema extra sportivo o sei giù di morale per una partita sbagliata. Il gruppo ti fa da scudo e ti aiuta. E' una sensazione molto bella, che va oltre la fratellanza sportiva, è un misto di empatia e affetto.
ViXXen: Però nello sport individuale c'è più competitività...
Francesca Toffolo: Ti assicuro che anche qui c'è molta competitività, altroché! Tutte lavorano e sono determinate ad essere la migliore, sia nella propria squadra che quando affrontano le altre. Lo sport di squadra unisce, ma le giocatrici vogliono comunque essere le migliori, ognuna di loro, in modo sano e sportivo. Tutte vogliono essere la MVP.
ViXXen: Qual é la giocatrice a cui ti ispiri, la tua “preferita” diciamo così, quella che ambisci ad imitare?
Francesca Toffolo. Ah sicuramente Cecilia Zandalasini (ndr Nazionale classe 1996 in forza alla Virtus Bologna). Non solo per la classe e la forza, ma per tutta la sua carriera. Soprattutto per essere andata in USA a giocare con le Minnesota Lynx e vincere il Campionato della WNBA, che é il più difficile del mondo, nel 2017 a soli 21 anni.
ViXXen: Certo, è stata l'unica altra italiana insieme a Cata Pollini. Tu di anni ne hai quasi 18, non sei lontana dai suoi 21, dove ti vedi tra un po'?
Francesca Toffolo: Eh, il mio desiderio è fare quello che ha fatto Cecilia. Prima di tutto andare a giocare in un college americano, in modo da finire gli studi e poter diventare una professionista. In America è più facile: hai la palestra nell'Università, ti alleni e studi, tutto è molto curato. Se sei brava emergi, non c'è dubbio. Arrivare in USA é il mio sogno.
ViXXen: Trovi che in Italia sia tutto più complicato?
Francesca Toffolo: Beh, qui comunque riesco a conciliare bene studio e basket e sono molto concentrata su entrambi, anzi, forse 70 basket e 30 studio (ndr. sorride “magari non diciamolo”). Di certo le opportunità sono diverse e sono diverse le strutture che vengono messe a disposizione, specialmente come quantità e qualità sul territorio: difficile competere con gli Stati Uniti. L'Italia è più complicata senz'altro, ma molto stimolante.
ViXXeN: Da piccola giocavi con i maschi, fino alla prima adolescenza. Ora sei alle soglie dell'esordio in Serie A1. Trovi che ci siano differenze tra il trattamento riservato alle donne rispetto ai maschi? Secondo te i maschi fanno meno fatica ad arrivare al punto dove sei tu?
Francesca Toffolo: Allora, da bambini direi di no. Tutti sono curati e si presta attenzione a tutti nello stesso modo, maschi e femmine. Forse le cose cambiano quando ci sia appresta all'adolescenza e si inizia il percorso nelle squadre giovanili. Un po' si nota che i club tendono, in generale, a puntare sui maschi, a “coccolarli” diciamo. L'attenzione su di loro è maggiore e i migliori hanno subito un'importanza che nelle donne ti devi conquistare con più fatica. Probabilmente perché i campionati maschili hanno più seguito. Questa è un'altra caratteristica italiana e forse europea, che in USA per esempio non esiste se non marginalmente.
ViXXen: Senti, tu sei molto giovane, ma hai già calcato campi importanti. In alcuni sport si rilevano ancora episodi di razzismo: nel basket?
Francesca Toffolo: Io personalmente non ne ho mai visti, quindi direi di no, nemmeno dalla parte dei tifosi che, anche quando sono avversari, comunque tifano in modo corretto. Ecco, da ragazzina magari episodi di body-shaming da parte del pubblico potevano capitare, magari per una compagna o avversaria particolarmente dotata come dimensioni fisiche, formosa o magari in sovrappeso. Però cose non gravissime, che nel tifo, nella massa dei tifosi possono accadere, anche se non dovrebbero, però molto rare.
ViXXen: Nel basket esistono gli arbitri donna: com'è il vostro rapporto con loro, vi fidate come con gli arbitri maschi o percepisci una sorta di prevenzione?
Francesca Toffolo: Gli arbitri impari a conoscerli man mano, perchè magari gli stessi li incontri più volte e l'atteggiamento che abbiamo è identico sia per le donne che per gli uomini. In realtà la distinzione per noi si fa tra più o meno severi, più o meno permalosi verso le proteste, ma i confronti circa il sesso mai, per noi sono sullo stesso identico piano.
Vixxen; Senti Francesca, molte atlete nel mondo, Campionesse, stanno portando avanti la battaglia sul materiale tecnico che, in molti sport, non viene prodotto per le donne, ma esclusivamente per i maschi. Tu che idea hai?
Francesca Toffolo: Beh devo dire che io materiale tecnico femminile nel basket non ne ho mai visto! Ti dirò che fin da piccola, ma anche ora, noi usiamo le stesse identiche cose che usano i maschi. Le taglie sono quelle, la foggia è quella, sono gli stessi kit. Mi piacerebbe che ci fosse differenza invece, che veramente si iniziasse a studiare qualcosa fatto apposta per noi. Quando sei ragazzina è già difficile avere autostima nel convivere con il tuo corpo che cambia, in più indossi cose che ti fanno sentire non a tuo agio. Se vogliamo dirla tutta ti senti a volte umiliata. Ho saputo recentemente che una cestista americana e riuscita a farsi fare dallo sponsor tecnico delle scarpe su misura. La fisiologia femminile è diversa e i rischi per infortuni a muscoli, tendini, caviglie sono con altre statistiche rispetto ai maschi, per cui la cosa è interessante. Io stessa sto uscendo da un infortunio muscolare. Speriamo che la cosa venga presa sempre più in considerazione e che si convincano a produrre materiale solo per noi.
ViXXen: Tu hai avuto anche la convocazione nel ritiro della Nazionale: cosa si prova ad indossare quella maglia?
Francesca Toffolo: Un'emozione grandissima ed un peso emotivo enorme. Ti guardi intorno e non ci credi.....
ViXXen: Hai visto nei club giocare grandissime campionesse. Cosa sei riuscita a cogliere di loro che potrebbe essere importante nella crescita di una giocatrice giovanissima quale sei tu?
Francesca Toffolo: Sicuramente la maturità e l'equilibrio nello stare in campo, l'emotività che non ti frega quando per esempio sai che qualcuno che conta assiste alla partita, come il selezionatore della nazionale o il coach di una squadra importante. Poi in allenamento soprattutto la cura dei dettagli, la fissa nel curare ogni cosa in modo preciso, nel non dare mai niente per scontato. Loro sono concentrate su quello che fanno sempre allo stesso modo, sono completamente presenti mentalmente su tutto. Spero di riuscire a farlo presto anche io.
ViXXen: Un'ultima domanda Francesca: succede che hai l'opportunità di parlare con il Ministro dello Sport. Tu che cosa gli diresti?
Francesca Toffolo: Gli direi che i tempi sono maturi per iniziare a puntare molto sullo sport femminile. Sui materiali tecnici che magari impediscono una grande affluenza delle bambine a certi sport. Sulle strutture perché molte di queste sono pensate solo per i maschi e da piccola, per esempio, con le squadre miste è difficilissimo gestire gli spogliatoi e spesso diventa imbarazzante per tutti. Questo ti porta a mollare, porta molte ragazze a lasciar perdere. Poi incentivare il supporto mediatico e l'interesse anche sui nostri campionati come per quelli maschili. I confronti con i maschi nello sport, nello stesso sport non si possono fare, é una cosa insulsa, una cosa sbagliata. Un Campione è un Campione nella propria categoria e le sue vittorie valgono allo stesso modo, che sia un maschio o che sia una femmina. Bisogna educare le persone a questo, adesso è il momento.