ViXXen meets Letizia Marchetti
ViXXen meets Letizia Marchetti
Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, domenica 8 ottobre, si conclude il Campionato Italiano Velocità (CIV). Per “velocità”, si intendono moto da corsa grazie alle quali, per la prima volta, si assegna il titolo italiano femminile con la denominazione -CIV- ovvero la stessa delle categorie maschili.
Il campionato delle pilota è strutturato in 6 gare che si disputano su vari circuiti, tra cui quelli da mondiale Motogp o Superbike, come Misano, Mugello e Imola appunto; si corre con moto da 300cc di cilindrata.
Per la cronaca, la Campionessa Italiana nata in questo assolatissimo e caldissimo pomeriggio imolese è Roberta Ponziani, che si aggiudica il titolo davanti a Sara Cabrini e Arianna Barale. Tre ragazze di talento per le quali festeggiamenti e applausi sono d'obbligo, come per tutte le altre coraggiose partecipanti.
Dietro tutto questo c'è un tecnico federale, dove “federale” sta per FMI, Federazione Motociclistica Italiana, anzi, molto di più perchè è anche -Consigliere Federale FMI - Coordinatore Commissione atleti FMI - Tecnico FMI - Istruttore di guida Aci Vallelunga S.p.A. e, mettiamoci anche questa, controfigura in uno spot TIM-Ducati di un personaggio molto famoso.
Insomma è “una che conta” direbbero i profani.
Meglio, è “una che vale molto” dice chi la conosce e chi l'ha conosciuta quasi 20 anni fa, come qualcuno di noi qui a ViXXen.
Sì, parliamo al femminile perchè lei è Letizia Marchetti, ex pilota già pluri-campionessa italiana nelle classi 600 e 1000cc, quando la denominazione del campionato era “Campionato Italiano Motocicliste”, più altre partecipazioni di peso anche contro i maschi, a partire dal 2005.
E' stato un vero piacere rivederla e ritrovarla con un ruolo istituzionale così importante e lei, gentile come sempre, si è concessa per un'intervista sulla situazione delle donne nelle competizioni a due ruote, quelle per le quali l'appassionato trova della più ampia sublimazione di questo sport: le gare su pista.
ViXXen: Ciao Letizia è veramente molto bello vederti con la “divisa” ufficiale della FMI. Un passato in pista da Campionessa e adesso?
Letizia Marchetti: E adesso sono dall'altra parte. Lavoro come coach, come tecnico federale, come istruttrice, per cui cerco di aiutare le ragazze dando delle dritte, delle impostazioni più tecniche, le seguo e le incoraggio. Poi cerco di organizzare cose....
ViXXen: Rispetto a quando correvi tu, ho visto che oggi tra le pilota c'è molto fair play, ci sono sorrisi e abbracci anche tra le prime che lottano per la vittoria. Non c'è la stessa rivalità che avevate voi, molto più sanguigne, molto più simili ai maschi dell'epoca: cosa è cambiato?
Letizia Marchetti: Probabilmente un po' è dato dal momento epocale diverso, ma forse dal fatto che noi eravamo evidentemente anche molto “ruspanti” come si suol dire, forse troppo (ndr. ride di gusto). Sempre con educazione però, sempre con correttezza. Certo in pista non ce le mandavamo a dire; quando era il momento di entrare duro e dare una bella “sportellata” non ci tiravamo indietro, non avevamo nulla da invidiare ai colleghi maschi più famosi; poi fuori magari non eravamo proprio tutte amiche, magari con alcune lo eravamo di più, ma c'era lo stesso grande rispetto. Oggi forse loro hanno più consapevolezza verso l'importanza che la sicurezza sta assumendo nel motociclismo femminile (ndr. nel passato ci furono incidenti anche mortali ), quindi è giusto che sia così, è giusto che siano corrette combattendo tra loro, sportivamente parlando. Su questo io preferisco l'oggi, sono molto a favore di questa presa di coscienza.
ViXXen: Il Campionato attuale si corre su moto 300cc di cilindrata; voi siete partite direttamente dalle 600cc e qualcuna è arrivata addirittura alle 1000cc. Erano dei "mostri potentissimi", pesanti, con pochissima elettronica e, per gareggiare su piste da mondiale Motogp, bisognava avere forza fisica e tanta concentrazione, quindi anche una condizione molto importante alla quale, al di fuori delle migliori, non tutte erano particolarmente interessate, perciò erano lente oppure rischiavano parecchio. Adesso come funziona, come si preparano?
Letizia Marchetti: Sì, come condizione fisica prima ce n'era un po' meno: molte si buttavano allo sbaraglio in questo sport senza avere dietro una giusta preparazione. Io sono del parere che questo sport sia molto impegnativo sotto il profilo fisico, quindi va fatto con il giusto impegno, sia sotto il profilo della giusta alimentazione che della condizione atletica. Su quello personalmente sono stata fortunata perchè ero istruttrice in palestra, quindi il lavoro stesso mi aiutava a restare in forma. Diciamo che l'allenamento non mi mancava! Adesso la mentalità femminile su questo è cambiata. Oggi le pilota si stanno adeguando a questo standard ottimale: tra le priorità hanno preparazione fisica, muscolare e addirittura alcune hanno anche il mental coach, quindi sono più concentrate su questo. I tempi sono cambiati, sono tutte più focused, ci stanno tutte più attente.
ViXXen: In molti sport atlete di livello mondiale, anche campionesse mondiali, ci hanno raccontato del materiale tecnico da produrre peculiarmente per le donne, rispetto a dover usare quello maschile, battaglia in questo senso che viene portata avanti da anni. Nel motociclismo a che punto siamo?
Letizia Marchetti: La situazione è migliorata molto. Noi in Federazione stiamo lavorando molto per limitare questo “gender gap” cercando di equiparare completamente i materiali tecnici. Le case produttrici si stanno impegnando a implementare forme più femminili ad esempio nelle tute e con esse le protezioni relative. Io vedo un netto cambiamento in atto e sono molto positiva su questo. Certo c'è ancora da fare.
ViXXen: Il caso del Presidente Federazione calcio spagnola e il famoso “bacio”. Ne abbiamo parlato anche noi. Tu hai ricoperto vari ruoli nel motociclismo, da pilota a istruttrice a tecnico federale: hai mai dovuto “schivare” situazioni del genere?
Letizia Marchetti: No, assolutamente. Situazioni come quella non mi sono mai capitate né ho dovuto “schivarle”. Diciamo che il mio atteggiamento, la mia “forma mentis” che prima era da pilota e poi andava cambiando di definizione fino ad arrivare ad oggi, mi ha sempre fatto essere molto comprensibile su determinati argomenti. Non ho mai dato modo alle persone di fraintendere, per cui, a mio avviso, ferma restando la condanna di certi atteggiamenti maschili, penso che bisogna avere sempre un approccio fatto di rispetto reciproco con la dovuta distanza.
ViXXen: Sempre quel Presidente è stato quello che per secondo nel mondo e primo in Europa ha siglato l'Equal Pay, cioè lo stesso rapporto economico tra le nazionali maschile e femminile. Nel motociclismo si sta lavorando per dare almeno le stesse opportunità tra piloti maschi e femmine, la possibilità di trovare sponsor, la visibilità televisiva, l'organizzazione di importanti eventi al femminile...c'è questa volontà?
Letizia Marchetti: Ah guarda con me sfondi una porta aperta! Assolutamente mi sto e ci stiamo impegnando tantissimo, ma già dal 2020, nemmeno il covid ci ha impedito di avanzare, perché abbiamo pensato e intrapreso questo esperimento del CIV femminile con molta determinazione. L'esperimento è riuscito, le ragazze sono tornate ad essere competitive e non finisce qui. Non ci hanno fermato i lockdown, per cui il “movimento femminile in moto” non si arresterà. Per me non c'è differenza tra uomo e donna nello sport, non c'è assolutamente differenza! Poi il motociclismo è uno sport tecnico, è questione di tecnica e di testa, ma anche di numeri. In Italia non abbiamo ancora un grande afflusso di donne in pista, ma soltanto perchè sta cambiando proprio adesso la mentalità e dico che molte ragazzine si stanno ora avvicinando a questa disciplina. Sono ottimista.
ViXXen: Circa 15 anni fa ricordo che le top come te, Paola Cazzola, Alessia Polita, Samuela De Nardi o le straniere come Nina Prinz, senza dimenticare Katia Poensgen, non vedevano l'ora di cambiare categoria, di gareggiare contro i maschi, mentre adesso leggo interviste delle attuali migliori che stanno bene così, che non vogliono a tutti i costi andare su moto più difficili.
Letizia Marchetti: Ah noi soprattutto per guidare le mille, facevamo proprio a gara per guidare le 1000cc!!! Vabbè, cambiano i tempi e cambiano le mentalità, ma non è assolutamente detto che una Roberta Ponziani (ndr la neo Campionessa Italiana) non si possa poi vedere in una categoria superiore maschile. E' questione di andare per gradi. Noi eravamo come ho detto prima, ruspanti, oggi si segue una metodologia diversa anche in questo.
ViXXen: (ndr. nel frattempo la invocano un po' dappertutto e il suo tempo termina) Bene Letizia, ti lasciamo andare e chiudiamo con una battuta: Roberta Ponziani è da oggi la "prima Campionessa Italiana Velocità della storia", come diranno i colleghi nei pezzi che scriveranno secondo la nuova dicitura. Allora la Campionessa Italiana Letizia Marchetti da oggi la cancelliamo, insomma.....a te t'hanno cancellata del tutto?
Letizia Marchetti: No no (ndr ride) assolutamente, ma ognuno ha i suoi tempi. All'epoca, ai miei tempi, ero la più veloce, oggi è Roberta quindi è giusto che abbia riconosciuti i suoi meriti. E' una pilota professionista, è proprio brava ed ha lavorato tanto per questo, arrivando al titolo meritatamente. Adesso i tempi sono maturi e chissà che, a breve, non sia giunto il momento di vedere alla partenza di un mondiale una delle nostre ragazze...magari in quello della Superbike 1000, per la prima volta nella storia! Non manca molto. Io lavoro e lavorerò con loro per questo.